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Il fuoco e il dolore

C’è tanta attenzione e solidarietà per gli abitanti del palazzo andato a fuoco in via E. D’Onofrio, nel quartiere Colli Aniene. Una vicenda che ha portato tanta tristezza per quanto accaduto: un evento drammatico ed improvviso che ha sconvolto decine di famiglie consegnando al dolore della comunità un morto e diversi feriti, alcuni gravi. Molti gli appartamenti coinvolti, alcuni completamente distrutti. Il Comune e il IV Municipio si sono immediatamente mobilitati per garantire pasti e ricoveri temporanei. Moltissimi cittadini si sono resi disponibili ad aiutare nelle forme più varie; i sentimenti più nobili si sono prontamente manifestati. Non poteva essere diversamente in un quartiere che è cresciuto certo intorno al bisogno di case ad edilizia popolare ma dove il senso cooperativo non era solo quello delle imprese edilizie. Gli abitanti sono stati nel tempo abituati a rivendicare la dignità del quartiere sia che si trattasse di trasporto pubblico, di scuole, di servizi o del verde pubblico. Lo dimostrano i tanti comitati e le associazioni che rendono vivo il territorio. Un fermento positivo e attento ai problemi della comunità: si tratti di un problema di sicurezza stradale, delle fognature o della raccolta dei rifiuti porta a porta , del recupero di un punto di aggregazione (ex Dolce e salato) e tanto altro ancora. Non solo si chiede e si protesta ma ci si inventa, volontari per gli ipoudenti o per la cultura, per un percorso artistico o per una aiuola da sistemare. Come coordinamento “Uniti per la Cervelletta” siamo di questa attenzione e della generosa partecipazione alla salvaguardia del Casale e del Parco della Cervelletta. Non mancano nei ed ombre, ma nel quartiere il sentimento di comunità e di sostegno reciproco è ancora vivo. Un sentire popolare che in questa terribile vicenda non è certo venuto meno.
Non si conoscono ancora quali siano le cause dell’incendio, se ci siano responsabilità, se i cittadini che hanno visto le loro case distrutte verranno in un qualche modo e da chi risarcite per quanto hanno perso. È facile, invece, immaginare che al più presto si voglia rientrare nelle proprie abitazioni: e per molti non ci saranno più le proprie cose. Non solo gli arredi, gli elettrodomestici ma quel poster , quella pianta di fiori o quella poltrona cui si era affezionati; un problema pratico: ricostruire in breve tempo quanto si era, poco per volta, talvolta con risparmi, acquistato.
Per questo, come Uniti per la Cervelletta, pensiamo di organizzare con tutte le associazioni, comitati, commercianti, cittadini/e una raccolta di fondi, un crowdfunding; insomma, una semplice ma concreta solidarietà per quanti ne avessero bisogno.
Nel tempo, per la Cervelletta, abbiamo ricevuto affetto e partecipazione; vogliamo, se utile, restituirne un po’. Noi ci siamo e contiamo nella adesione di tanti.

 Elio Romano – Coordinatore “Uniti per la Cervelletta”

Questionario per un’indagine partecipata sul Casale della Cervelletta

Importanti risorse sono state previste dal Comune di Roma e dalla Regione Lazio per far rinascere il Casale della Cervelletta. Grazie a questi impegni, possiamo cominciare a pensare al futuro di questo straordinario bene storico e culturale del territorio. Inserito nella Riserva Naturale della Valle dell’Aniene, è l’emblema dell’Agro Romano Antico. Il Casale, costruito nel 1630 intorno ad una torre del 1200, conserva buona parte delle suggestioni di un tempo antico pienamente inserito nell’area naturale che fa da degna cornice. Un comprensorio di inestimabile valore, il bene storico e culturale più importante del territorio del IV Municipio di Roma, che deve rivivere tramite l’assunzione di una nuova funzione, adeguata ai tempi.

Puoi esprimere le tue idee sull’ipotesi di rifunzionalizzazione da realizzare negli spazi e negli ambienti del Casale della Cervelletta compilando il questionario on line; le tue risposte diventeranno parte di un deposito di idee e progetti.

Per compilare il questionario clicca sul link:

INDAGINE PARTECIPATA SULLA RIFUNZIONALIZZAZIONE DEL CASALE DELLA CERVELLETTA

Grazie per il tuo contributo!!!

Incontro con la Assessora all’Ambiente

Nell’incontro con la Assessora all’Ambiente del Comune di Roma, Sabrina Alfonsi, la partecipazione degli amici del Casale e dei comitati del Coordinamento Uniti Cervelletta è stato quello delle grandi occasioni. Fuori dalla sala Mediateca della Biblioteca Vaccheria Nardi, forse c’erano più persone di quelle all’interno: in piedi, hanno seguito, fino alla fine, l’incontro. Un incontro importante anche per la presenza di figure istituzionali: oltre quelle del Comune, per il Municipio IV erano presenti l’assessora Desideri, l’assessore Rossi, i consiglieri Proietti e Bardini; per la Regione Lazio il vicecapo di gabinetto Montagna e il consigliere Marco Cacciatore. Presente anche il Piccolo America con il suo presidente Carocci. Non poteva mancare un antico amico della Cervelletta, il prof. Zampilli dell’università Roma 3.
Ma l’evento ha confermato, se mai ce n’era bisogno, la tensione e l’attenzione dei cittadini del Tiburtino e di Tor Sapienza per il destino del Casale della Cervelletta, per la sua salvaguardia e la sua rifunzionalizzazione pubblica e sociale: rivendicazione antica che dopo aver riconquistato nel 2019 la somma (250.000 euro) per la messa in sicurezza della torre e della parte di tetto ammalorata, ha fatto assaporare il piacere e il gusto della partecipazione e punta ad altri e più alti obiettivi. E al di là del bicchiere pieno o vuoto per metà, è stata questa la cifra più importante della giornata.
E alla fine dell’ assemblea capannelli di gente si interrogavano sugli ulteriori fondi e sugli impegni dichiarati: 160.000 € per un progetto di restauro dell’intero casale; la pur incerta richiesta di 2 milioni di € attraverso i fondi del PNRR; la costituzione di un tavolo Comune Regione partecipato dai cittadini per il 5 luglio e comunque tra fine giugno e inizi luglio come proposto dalla Assessora Alfonsi. Nulla di straordinario ma obbiettivi intermedi da presidiare passo dopo passo con sempre maggiore determinazione e cura. Non sono mancati momenti di tensione e di incomprensione, ma anche quelli improntati alla gentilezza come l’applauso rivolto alla memoria di Giancarlo Cosenza o del quadro sul Casale donato da Sansonetti alla assessora Alfonsi.
Nel complesso, una giornata con il segno positivo. Per il futuro si vedrà. La bella e combattiva gente che insegue il risanamento e il riuso del Casale potrà determinarlo.

Cervelletta contemporanea

La Cervelletta (straordinario Parco Naturale e complesso monumentale con Torre del 1200 e Casale gentilizio della seconda metà del cinquecento e della prima metà del seicento, con annesso Borgo Rurale) è diventato patrimonio pubblico della Regione Lazio-Roma Natura e del Comune di Roma (1997/2001), in seguito alle lotte dei cittadini, prevalentemente di Colli Aniene.
Nel corso del tempo è diventata una pagina buia di storia, di cui le Amministrazioni comunali e regionali debbono prendere atto.
Gli aspetti che sono necessari da prendere in considerazione, sono quattro:
1) Il complesso monumentale del Casale con la sua splendida Torre;
2) Le terre circostanti inserite nella Riserva Naturale Valle dell’Aniene (620 ettari);
3) Il “Rimessino” e l’ipotesi di costruirvi un “albergo diffuso” nel rispetto delle planimetrie originarie;
4) I finanziamenti
Le pagine più ambigue e brutte sono state scritte a proposito della colpevole indifferenza dimostrata nei confronti del dovere costituzionale di tutelare i Beni artistico-culturali e paesaggistici che solo i cittadini assicuravano con costanza ed impegno e chiedevano insistentemente ma inutilmente agli amministratori di rispettare. Fatta eccezione di un intervento inadeguato e decisamente poco efficace effettuato durante la consigliatura Veltroni, il Comune si è, colpevolmente, disinteressato del Bene.
I cittadini sono stati sistematicamente ingannati, con solenni promesse “elettorali” da amministratori, deputati e senatori. Ogni anno si prometteva uno, due o tre milioni di euro per il restauro (ne occorrono almeno dieci!) che non sono mai arrivati.
Il grave degrado in cui versa attualmente la Cervelletta sicuramente si sarebbe potuto evitare, se l’amministrazione fosse intervenuta gradualmente con piccole somme, anno dopo anno, come suggerivano i cittadini.
Quando la Comunità Europea ha stanziato due milioni di euro per finanziare “l’albergo diffuso”, i soldi sono stati restituiti, per incuria, dalla Regione Lazio- Roma Natura.
L’ultima promessa truffaldina che risale a circa un anno e mezzo fa, è stata fatta, in nostra presenza, negli uffici dell’Assessorato del Patrimonio del Comune, da funzionari comunali, di 3.800.000,00 euro per il restauro, con inizio dei lavori alla fine del 2014.
Circa quattro anni fa un’altra delusione: una somma di 250.000,00 euro, misteriosamente “trovata” dalla dott.ssa Forte, era legata esclusivamente al restauro della Cervelletta.
Si chiede che fine abbia fatto anche questa cifra irrisoria.
A proposito del Bando per l’assegnazione delle terre in seguito a nostre precise e circostanziate indicazioni, il vice-sindaco Nieri provvedeva a sospendere tutto a causa delle periodiche e devastanti esondazioni dell’Aniene, del grande collettore di Roma Est e della rete fognaria di Colli Aniene. Dopo le dimissioni di Nieri, però, il Bando veniva riaperto e le terre assegnate.
Questa operazione tagliava una sezione importantissima della Riserva Naturale, che, come le altre tredici fanno di Roma una delle città più verdi d’Europa e che sono state volute e difese con strenue lotte dai cittadini.

Evidentemente l’intenzione dell’amministrazione era, è, e, purtroppo sarà quella di privatizzare tutto; in questo caso cacciare dalle abitazioni del Borgo Rurale in cui erano nati, i vecchi contadini della Cervelletta.
Comunque, in alternativa, i cittadini, tra molti altri progetti, proponevano, inutilmente, come sempre, al Comune l’assegnazione di una casa ai vecchi contadini e la trasformazione del Borgo e del Casale in una “cittadella” dell’artigianato artistico con un grande polo museale all’interno del Casale, che coinvolgesse anche tutti i Comuni della Valle dell’Aniene e che prevedesse un congruo finanziamento dalla Comunità Europea.
Tutto inutile.
Un po’ così muore l’impegno dei cittadini per la miopia ideale e culturale dei politici e degli amministratori.