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Ansia per la Cervelletta

Da quando, nel lontano 2001, il Casale della Cervelletta, sotto una poderosa spinta popolare, è stato acquisito dal Comune di Roma, tante sono state le speranze di vederlo restaurato, rivitalizzato, restituito al pubblico godimento.
Il monumento, forse il più importante del territorio, lentamente ma inesorabilmente si andava degradando, si collassava in alcuni corpi di fabbrica, rischiava di veder crollare le sue parti più nobili e tra queste anzitutto la torre medievale.
Eppure, quel castello era costantemente difeso e promosso dalla cocciuta determinazione, dalla fantasia operativa di tanti uomini e
di tante donne che hanno prodotto uno straordinario impegno.
In alcuni momenti (non quelli elettorali sempre illusori ) la rinascita della Cervelletta era sembrata cosa fatta; per l’impegno delle istituzioni, per i fondi stanziati, per i protocolli sottoscritti, per i progetti redatti fino alle fasi esecutive.
È ancora vivo (e brucia) il ricordo del Progetto esecutivo che Roma Capitale e RomaNatura, utilizzando i fondi della Comunità europea avevano messo in campo per la realizzazione di una Struttura recettiva con centro di Divulgazione ambientale: era il così detto albergo diffuso, interventi finanziati per 1.930.000 € con i fondi POR FESR Lazio 2007-2013. Poi il nulla di fatto, I fondi, inspiegabilmente restituiti e il progetto cancellato. Eravamo nel 2014: quella fu una brutta botta.
Oggi, grazie a nuova stagione di iniziative e per l’attenzione che il Comune di Roma ha rivolto al Casale della Cervelletta, si dispone di un finanziamento di 2.000.000 di euro iscritto nel PNRR (linea Caput
Mundi). Soggetto attuatore è la Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma ma il Comune di Roma ha già da tempo affidato all’Università di RomaTre incarico per uno studio complessivo di “consolidamento statico e di restauro architettonico”. Il progetto è stato consegnato già da tempo e dovrebbe essere nelle disponibilità della Soprintendenza che dovrebbe così attivare gli interventi di restauro e consolidamento. La loro definizione permetterà poi di concludere il percorso partecipato finalizzato alla rifunzionalizzazione del Casale. Infatti, nei mesi passati, sono stati realizzati tre incontri tra il Comune di Roma, l’ Università RomaTre e Associazione Uniti per la Cervelletta con il
compito di produrre ipotesi e idee per una futura rifunzionalizzazione degli spazi del Casale: un percorso da completare e che permetterebbe ulteriori investimenti.
Tutto a posto? Quasi certamente sì ma alcuni ritardi inquietano. Quando non si sente di avere la esatta conoscenza di tutti i passaggi, se il complesso dei fatti passati diventa reattivo sul presente, allora la realtà tende a irrigidirsi e a produrre ansia. Un disagio che coinvolge i cittadini e le associazioni locali con i quali abbiamo un impegno comune di democrazia e partecipazione.
Il 13 novembre sarà occasione per andare avanti nella consapevolezza delle cose da fare.

Il fuoco e il dolore

C’è tanta attenzione e solidarietà per gli abitanti del palazzo andato a fuoco in via E. D’Onofrio, nel quartiere Colli Aniene. Una vicenda che ha portato tanta tristezza per quanto accaduto: un evento drammatico ed improvviso che ha sconvolto decine di famiglie consegnando al dolore della comunità un morto e diversi feriti, alcuni gravi. Molti gli appartamenti coinvolti, alcuni completamente distrutti. Il Comune e il IV Municipio si sono immediatamente mobilitati per garantire pasti e ricoveri temporanei. Moltissimi cittadini si sono resi disponibili ad aiutare nelle forme più varie; i sentimenti più nobili si sono prontamente manifestati. Non poteva essere diversamente in un quartiere che è cresciuto certo intorno al bisogno di case ad edilizia popolare ma dove il senso cooperativo non era solo quello delle imprese edilizie. Gli abitanti sono stati nel tempo abituati a rivendicare la dignità del quartiere sia che si trattasse di trasporto pubblico, di scuole, di servizi o del verde pubblico. Lo dimostrano i tanti comitati e le associazioni che rendono vivo il territorio. Un fermento positivo e attento ai problemi della comunità: si tratti di un problema di sicurezza stradale, delle fognature o della raccolta dei rifiuti porta a porta , del recupero di un punto di aggregazione (ex Dolce e salato) e tanto altro ancora. Non solo si chiede e si protesta ma ci si inventa, volontari per gli ipoudenti o per la cultura, per un percorso artistico o per una aiuola da sistemare. Come coordinamento “Uniti per la Cervelletta” siamo di questa attenzione e della generosa partecipazione alla salvaguardia del Casale e del Parco della Cervelletta. Non mancano nei ed ombre, ma nel quartiere il sentimento di comunità e di sostegno reciproco è ancora vivo. Un sentire popolare che in questa terribile vicenda non è certo venuto meno.
Non si conoscono ancora quali siano le cause dell’incendio, se ci siano responsabilità, se i cittadini che hanno visto le loro case distrutte verranno in un qualche modo e da chi risarcite per quanto hanno perso. È facile, invece, immaginare che al più presto si voglia rientrare nelle proprie abitazioni: e per molti non ci saranno più le proprie cose. Non solo gli arredi, gli elettrodomestici ma quel poster , quella pianta di fiori o quella poltrona cui si era affezionati; un problema pratico: ricostruire in breve tempo quanto si era, poco per volta, talvolta con risparmi, acquistato.
Per questo, come Uniti per la Cervelletta, pensiamo di organizzare con tutte le associazioni, comitati, commercianti, cittadini/e una raccolta di fondi, un crowdfunding; insomma, una semplice ma concreta solidarietà per quanti ne avessero bisogno.
Nel tempo, per la Cervelletta, abbiamo ricevuto affetto e partecipazione; vogliamo, se utile, restituirne un po’. Noi ci siamo e contiamo nella adesione di tanti.

 Elio Romano – Coordinatore “Uniti per la Cervelletta”

Questionario per un’indagine partecipata sul Casale della Cervelletta

Importanti risorse sono state previste dal Comune di Roma e dalla Regione Lazio per far rinascere il Casale della Cervelletta. Grazie a questi impegni, possiamo cominciare a pensare al futuro di questo straordinario bene storico e culturale del territorio. Inserito nella Riserva Naturale della Valle dell’Aniene, è l’emblema dell’Agro Romano Antico. Il Casale, costruito nel 1630 intorno ad una torre del 1200, conserva buona parte delle suggestioni di un tempo antico pienamente inserito nell’area naturale che fa da degna cornice. Un comprensorio di inestimabile valore, il bene storico e culturale più importante del territorio del IV Municipio di Roma, che deve rivivere tramite l’assunzione di una nuova funzione, adeguata ai tempi.

Puoi esprimere le tue idee sull’ipotesi di rifunzionalizzazione da realizzare negli spazi e negli ambienti del Casale della Cervelletta compilando il questionario on line; le tue risposte diventeranno parte di un deposito di idee e progetti.

Per compilare il questionario clicca sul link:

INDAGINE PARTECIPATA SULLA RIFUNZIONALIZZAZIONE DEL CASALE DELLA CERVELLETTA

Grazie per il tuo contributo!!!