Dossier Cervelletta – Introduzione

Molte sono le pagine scritte e le immagini dedicate al casale e la tenuta della Cervelletta. Il fascino di questo ambiente riporta magicamente a tempi antichi (1200 -1900), dominati dal silenzio di spazi aperti nel verde, dai casali, dalle torri che punteggiavano l’Agro Romano. casale1Come per incanto ci si trova immersi nell’atmosfera illustrata da tanti scrittori e pittori del passato. Qualche immagine non è certo sufficiente a rappresentarne le emozioni. Per chi vuole, la Cervelletta, solitaria e negletta, sta lì: a regalare la propria bellezza e importanti suggestioni; sta lì, retaggio della storia culturale, sociale, scientifica e naturalistica di Roma e della Campagna Romana.

cervelletta_antica2La sua presenza è documentata dalle antiche cartografie. Nei passaggi proprietari è testimoniato l’evolversi sociale ed economico della città di Roma; nelle presenza di straordinari personaggi (i coniugi Celli), la transizione verso una società che si organizza sul piano culturale e scientifico. Impronte di un passato remoto rinnovato nel moderno conflitto tra una urbanizzazione troppo spesso brutale e dal costituzionale diritto al paesaggio, alla bellezza, alla salvaguardia del territorio.
Cittadini/e dei territori del (IV e V Municipio), fin dagli anni ’80, hanno affrontato un percorso decisamente impegnativo per la tutela, la salvaguardia e il restauro conservativo della Cervelletta.
Indubbiamente i risultati più esaltanti sono stati : la legge regionale di iniziativa popolare per l’istituzione del “Parco della Cervelletta” e la permuta con l’immobiliare Tirrena Spa per l’acquisizione al patrimonio Comunale della tenuta della Cervelletta (2001).
Per il resto il silenzio delle Istituzioni, sollecitate in infinite occasioni, è stato assordante : i fondi per il restauro del Casale sempre promessi, talvolta stanziati, non sono mai arrivati.
cervelletta_contemporanea1Per circa 15 anni il volontariato ha supplito alla salvaguardia da parte delle Istituzioni.
Anni fatti di amore per quel bene storico, per quel paesaggio. Impegno civile e generosità hanno costruito occasioni e strumenti culturali a favore della collettività e nel massimo rispetto di un bene pubblico posto sotto la massima tutela.
Le Istituzioni, dal quel 2001, hanno omesso dalla propria azione amministrativa la tutela del paesaggio e del patrimonio storico (art. 9 della Costituzione); per incuria pressapochismo, cialtronismo, la scelta politica è stata la delega al volontariato, alibi di un non intervento.
Ma tempi e costumi cambiano: le attuali logiche di profitto e di mercato hanno pervaso la cultura politica e sociale. La Cervelletta viene “messa a reddito” e al volontariato si sostituisce, nell’ombra di una Determinazione Dirigenziale, l’attività commerciale e l’interesse economico.
Proteste individuali o collettive valgono a poco. La fiera continua. Si costruisce da più parti una base di informazioni, di analisi, di consapevolezza; si promuovono azioni di cervelletta_stemmacontrasto agli atti dei poteri pubblici che sembrano andare contro l’interesse pubblico.
In tutto questo fermento, nessuna azione contro qualcuno né a favore di altri: c’è invece la consapevolezza diffusa per la difesa del patrimonio pubblico, per la salvaguardia del suolo e del paesaggio, per una cultura che sia tale e non merce.
C’è il bisogno di costruire insieme, nel rispetto e nella condivisione degli obiettivi e degli strumenti. Se c’è un bene comune, istituzioni, associazioni, cittadini, devono lavorarci insieme: ognuno con le proprie responsabilità.

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